Riduzione pedaggio e Telepass

Si è discusso molto negli ultimi giorni riguardo a questa iniziativa: la “crociata” della rivista Motociclismo partita con una petizione, che avrebbe mirato a portare ad una riduzione dei pedaggi autostradali per le moto introducendo una tariffa dedicata è sfociata invece in uno sconto dedicato agli abbonati telepass (a questo link le condizioni per averlo).

Non discutiamo se quanto sopra sia una vittoria o una sconfitta: è pur sempre qualcosa che si è mosso rispetto al passato anche se onestamente alcuni punti dell’accordo suscitano più di un dubbio sull’effettiva volontà delle concessionarie di ridurre i pedaggi in maniera definitiva.

Lascia perplessi ad esempio il fatto che il Ministero dei Trasporti si impegni a restituire alle concessionarie il mancato introito dovuto allo sconto di cui sopra: dato che uno più uno fa sempre due, la differenza verrà coperta con i soldi delle nostre tasse e quindi il totale a nostro avviso non cambia.

Altro punto non chiaro è quello per cui per avere lo sconto occorra un telepass dedicato alla moto, e ad una sola moto: se il problema sembra essere il riconoscimento della categoria di veicolo non si comprende per quale motivo ad esempio non si possano associare due targhe di motocicli.

Inoltre l’obbligo di sottoscrivere un abbonamento Telepass, pagando quindi 12 mesi, suona come un balzello per tutti quei motciclisti “stagionali” che attivano l’assicurazione delle loro moto solo per pochi mesi l’anno, oltre a risultare complicato se non impossibile per i motociclisti con targa estera in viaggio in Italia.

Infine ricordiamo che i primi rimborsi arriveranno presumibilmente con la “bolletta” di novembre, in quanto per i primi mesi i pedaggi verranno addebitati comunque a prezzo pieno, per poi scalare l’importo dello sconto successivamente.

Immaginando in buona fede che quanto sopra sia legato alla prima sperimentazione, per poi perfezionare il sistema ed avere finalmente una tariffa dedicata alle moto come accade in quasi tutti i Paesi in cui le autostrade sono a pagamento (la vicina Francia ad esempio) abbiamo deciso di aderire, ovviamente per poi fare i dovuti conti e capire se il gioco vale la candela oppure no.

Continuate a seguirci!

 

 

2 commenti

    • Federico il 16 Agosto 2017 alle 09:19
      Autore

    Ciao!
    innanzitutto grazie per i complimenti…
    Riguardo al GS 1200 riteniamo sia una moto sostanzialmente diversa dalla Africa Twin, molto più orientata al turismo in coppia e prettamente stradale.
    Ci sentiamo di confrontarla con la XT1200Z Superteneré ad esempio, altra moto molto confortevole in viaggio e adatta a lunghe percorrenze a pieno carico ma meno polivalente della Africa Twin che pur avendo qualche limite in più su strada dovuto principalmente all’escursione “lunga” delle sospensioni che accentua i trasferimenti di carico nella guida più aggressiva e all’anteriore da 21″ che dà minore feeling nel misto rispetto a un 19″, garantisce però una versatilità di utilizzo assoluta.
    In BMW la “piccola” F800GS ha una impostazione simile, e pensiamo sia una delle poche concorrenti dirette della CRF1000L

    • Gabriele Giudici il 6 Agosto 2017 alle 20:55

    Complimenti per il blog!
    Ho visto che nell’ultimo numero di motociclismo l’Africa twin ha addirittura vinto la prova delle maxienduro 2017.
    Complimenti per la scelta, fatta tra l’altro appena la moto si è resa disponibile!

    Avevo una curiosità. Voi avete avuto modo di confrontarla con la GS1200? Mi incuriosiva avere un vostro parere.

    Comunque sia, un in bocca al lupo per le prossime avventure!!

    Gabriele

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