Guasto blocchetto di accensione Honda Africa Twin

Recentemente abbiamo avuto un piccolo guasto sulla nostra Honda Africa Twin, se vogliamo “minore” ma che comunque ci ha lasciato a piedi.

I primi sintomi sono stati dei falsi contatti di quadro e alimentazione all’azionamento della chiave, che dopo pochi minuti sono risultati in un black out totale: dopo aver verificato i morsetti della batteria ed i fusibili principali, l’indiziato successivo è stato il blocchetto chiave. Toccando il cablaggio in uscita si notava una ripresa del contatto in una determinata posizione, fortunatamente con una fascetta sono riuscito ad assicurare la guaina in questa posizione ed a rientrare a casa che distava pochi km.

Realizzato che smontare l’intero blocchetto era un lavoro non indifferente, abbiamo smontato la parte inferiore, quella dove è presente il contatto incriminato senza al momento rimuovere il serbatoio per scollegare i connettori. Lo “spettacolo” trovato è stato quello visibile in foto, con una delle saldature completamente intaccata dall’ossido, che si è poi staccata dal contatto in rame.

Data la tipologia di problema abbiamo preferito procedere ad una riparazione “casalinga” con l’aiuto di un amico piuttosto abile con lo stagno, risolvendo la problematica in poco più di un’ora, evitando la trafila dell’officina e relativa pratica di garanzia. In questo modo oltre ad avere un contatto molto ben saldato, siamo riuscito a goderci anche la successiva giornata in moto.

Ciò che più lascia perplessi è che a protezione dei contatti del blocchetto è presente solo un coperchietto aperto sul lato di uscita del cablaggio che quindi permette l’ingresso di sporcizia, umidità, salino e quant’altro presenti nell’aria e/o sollevati dalla ruota anteriore. Per questo presto aggiungeremo a protezione delle saldature uno smalto specifico.

 

 

 

Aggiornamenti sito – siamo sempre qui!

Pur non avendo postato in bacheca abbiamo aggiunto diversi contenuti al sito negli ultimi mesi: in particolare il video relativo al raduno “Les Marmottes” ed il reportage dell’incredibile viaggio invernale al Fjordrally in Norvegia

Dal punto di vista tecnico abbiamo aggiunto la recensione della sonda “Smart IAT” che migliora notevolmente l’erogazione della nostra Africa Twin e presto faremo un resoconto sui primi due anni in sella a questa fantastica moto.

Rimanete sintonizzati perché presto aggiungeremo anche il resoconto della nostra recente esperienza in Sardegna, dove ci siamo concessi qualche giorni di relax primaverile, ed altre novità che per ora non vi sveliamo!

 

Due anni di Africa Twin

Due anni fa ebbe inizio la “relazione” con la Honda CRF1000L Africa Twin con cui ad oggi abbiamo percorso oltre 30’000 km.

Da allora abbiamo installato alcuni accessori ed effettuato diverse modifiche, principalmente orientate ai viaggi sulla lunga distanza e alla protezione della moto nell’uso in fuoristrada, pensando in particolare ai viaggi in zone remote dove anche una banale rottura può complicare la vita, come ad esempio il nostro viaggio a Dakar.

Il giudizio globale sulla moto non è che confermato: un grande mezzo a 360° con accentuata attitudine per l’offroad, adatta anche a lunghi viaggi seppure non con i ritmi che permettono le grosse 1200 con sospensioni più stradali, selle più comode (per pilota e passeggero) e motori più corposi.

Intendiamoci: nulla è impossibile (vedi il nostro viaggio stradale in Galles), occorre solamente spezzare il tragitto in tappe meno impegnative a livello chilometrico e di ore passate in sella.

C’è da dire che su viaggi molto orientati all’offroad si baratta volentieri quanto sopra con una ciclistica tra le migliori (di serie) sul mercato, così come su un utilizzo overland e senza passeggero.

Per quanto riguarda la manutenzione in linea di massima confermiamo quanto scritto in occasione del secondo tagliando (link): non ci sono state sorprese ed i costi di gestione fino ad oggi sono stati davvero limitati, unico componente che ha avuto un’usura forse un poco prematura è stata la trasmissione finale che superati i 30’000 km ha dato evidenti segni di cedimento, con maglie bloccate, gioco laterale, ovalizzazione ed allungamento in generale.

A parziale discolpa dobbiamo anche ammettere che due viaggi invernali in Norvegia, per un totale di circa 9’000 km su strade abbondantemente salate ed una permanenza di oltre 60 giorni in container dopo aver affrontato le spiagge della Mauritania di certo hanno contribuito al degrado dei materiali della trasmissione finale, che presto sarà sostituita con un kit DID +2 denti.

La scelta di accorciare leggermente la rapportatura è in particolare volta ad avere una prima marcia più corta utile nei passaggi offroad più impegnativi, ed in particolare nelle discese più ripide per evitare di venire “spinti” dal motore anziché frenati.

L’unico reale inconveniente registrato è stata la rottura del telaietto anteriore nella zona di supporto del parabrezza, anche qui riteniamo che le condizioni estreme dovute al fondo impegnativo (tòle ondulè per decine di km) ed il peso del navigatore Garmin, non certo una piuma, abbiano fatto la loro parte. Oltre alla riparazione con rinforzo descritta nell’articolo dedicato abbiamo poi aggiunto un secondo telaietto di rinforzo artigianale che passa ai lati della strumentazione, su cui abbiamo anche ancorato il display del TPMS e i comandi delle manopole riscaldate Oxford

 

 

 

 

 

 

Per quanto riguarda la risposta del motore nella guida su strada eravamo già ampiamente soddisfatti del miglioramento ottenuto con il montaggio della sonda “smart IAT” nella cassa filtro.

Sulla resa degli accessori montati confermiamo al 100% quanto scritto in questo articolo (link): da allora il giudizio non è variato di una virgola e si sono dimostrati affidabili anche nei viaggi più impegnativi.

L’uscita della versione Adventure Sport ci ha stuzzicato non poco, ma per ora abbiamo messo in programma un upgrade delle sospensioni (il mono originale tende ad avere molto negativo anche precaricato al massimo) e non un cambio di modello.

Stay tuned!

 

 

 

 

Nuovo hosting e stile per ADV-tourer

Abbiamo fatto delle piccole modifiche al sito. Ora è più veloce e si visualizza meglio da smartphone e tablet. Restyling in corso!

Raduni invernali 2017/2018

L’estate è agli sgoccioli, quindi è d’obbligo iniziare a pensare agli appuntamenti invernali, che sono una delle nostre grandi passioni.

I raduni invernali infatti richiedono una discreta preparazione, che è essa stessa parte integrante della partecipazione: spesso occorrono settimane per scegliere gli accessori giusti, montarli sulla moto, preparare l’abbigliamento e non ultimo un itinerario che preveda alternative in caso di maltempo.

Lo scorso anno abbiamo pubblicato un articolo simile a fine ottobre, ma quest’anno complice l’entusiasmo derivato dalla partecipazione al Krystall Rally 2017 abbiamo un poco anticipato i tempi.

Per quanto sia una sensazione davvero unica andare in moto tra panorami innevati, ci raccomandiamo di non sottovalutare mai le insidie delle basse temperature: abbiamo raccolto in questa pagina alcuni consigli utili su come coprirsi al meglio, indispensabile fare un breve test di moto e abbigliamento prima di partire per verificare la bontà delle scelte fatte (es. presenza di “spifferi” o eccessivo impaccio in sella, solidità delle modifiche). Durante la guida non sottovalutate la sensazione di freddo e non attendete troppo prima di fermarvi per una sosta in un bar: più il freddo penetra, più tempo occorre per riprendersi ed avere una sensazione di benessere.

La prudenza in sella è d’obbligo: nonostante il sale sparso in abbondanza sulle strade l’insidia del ghiaccio è sempre in agguato, tuttavia ci è spesso capitato di trovare anche giornate piacevolmente soleggiate ed asfalto asciutto.

Di seguito una lista non esaustiva di alcuni tra i più noti raduni invernali, con relativi link ai siti dell’organizzazione e alla mappa per poter immediatamente pianificare il viaggio!

 

8-10 dicembre 2017

OctopustreffenAlberola (SV) Italia (evento) sito

Raduno ligure dal sapore “ruspante” sui monti ma non lontano dal mare, si può dormire in tenda o in camerate con sacco a pelo; niente fuochi liberi.

 

10-14 gennaio 2018

Savalen RallySavalen (N) sito

Non è da tutti raggiungere questa località nel cuore della Norvegia a gennaio, quando le ore di luce sono ancora pochissime e le temperature tra le più rigide dell’anno.

Come tutti gli eventi simili il pernottamento è in hotel su prenotazione

 

13-14 gennaio 2018 (date da confermare)

Les MarmottesSt. Veràn (F) sito (non ancora aggiornato)

Raduno di sidecaristi francesi a oltre 2’000 metri, uno dei nostri preferiti. Atmosfera familiare e vin brulè per tutti, partecipazione libera e pernottamento in tenda o hotel.

Piuttosto lineare raggiungerlo da Monginevro-Briancon, spesso innevato il versante meridionale del col de Vars, comunque normalmente aperto così come il colle della Maddalena (Larche).

Partecipiamo da anni con entusiasmo: 2015, 2016, 2017

 

14 gennaio 2018

BelinentreffenBarbagelata (GE) Italia pagina

Raduno di recente istituzione nell’entroterra ligure, i fondi raccolti vanno a scopo benefico.

Ci si ritrova nel grazioso borgo di Barbagelata per un buon panino con la salsiccia in compagnia e per una lotteria di beneficenza

 

26-28 gennaio 2018

AgnellotreffenPontechianale (CN) Italia sito pagina

L’ormai celebre raduno di Pontechianale, raccoglie centinaia di bikers ed è giunto alla quinta edizione.

La strada statale per raggiungerlo “dovrebbe” essere piuttosto pulita ma il virgolettato è d’obbligo poiché in caso di copiose nevicate le sorprese non mancano.

 

1-4 febbraio  2018

TauerntreffenHoehntauern, (A) sito

Raduno a numero chiuso, l’organizzatore raccomanda di inviare le richieste già a ottobre.

La strada a pedaggio per raggiungere il rifugio a 1’725 mslm può essere in condizioni proibitive anche per i più attrezzati, come dimostrano le foto presenti sul sito dell’evento.

 

2-4 febbraio  2018

ElefantentreffenSolla, Thurmansbang (D) sito

62ma edizione dello storico ed inimitabile raduno invernale che si svolge ogni anno in Germania.

Il percorso dall’Italia è lungo per cui meglio attrezzarsi adeguatamente contro freddo e pioggia

 

2-4 febbraio 2018

Rally des Col BlancsSaint Jorioz (F) (sito)

Evento a numero chiuso, tradizionalmente popolato di sidecar più che di moto, sul lago di Annecy.

Previste escursioni diurne e notturne (solo sidecar in questo caso)

 

6-9 febbraio 2018

FjordrallyGjerde (N) sito

Raduno estremo sui fiordi norvegesi per i motociclisti più arditi (e attrezzati) che si sentono di affrontare i rigori dell’inverno e soprattutto le strade coperte da ghiaccio e neve per cui occorre inevitabilmente chiodare i pneumatici.

 

15-18 febbraio 2018

Krystall Rally – Gol (N) sito

Raduno estremo in Norvegia, come per il Fjord è necessaria attrezzatura specifica e non c’è spazio per l’improvvisazione. Si svolge in un hotel ed è rivolto a moto e sidecar.

Abbiamo partecipato alle edizioni 2014 (Luca) e 2017 (Federico)

 

16-18 febbraio 2018

Altes-ElefantenNurburgring (D) sito

Raduno parallelo ed alternativo all’Elefantentreffen che si svolge nei pressi del Nurburgring. Chiamato dei “vecchi elefanti” nacque negli anni in cui il raduno ufficiale venne vietato per ragioni di sicurezza, ha ormai una tradizione ultraventennale.

 

16-18 febbraio 2018

SilantreffenCotronei (KR) Italia sito pagina

Raduno calabrese sulla Sila, pur essendo al Sud le temperature sono assai rigide! Quella in arrivo è la quinta edizione

 

24-25 febbraio 2018 (date da confermare)

Furbinentreffen – Sorrento (NA) Italia sito

Raduno nel Sud Italia per chi non vuole affrontare i rigori dell’inverno alpino. Il fatto che sia giunto alla diciannovesima edizione è sintomo di una formula sicuramente valida.

 

 

 

Africa Twin – rottura e riparazione telaietto anteriore

Durante il nostro recente viaggio a Dakar abbiamo registrato la rottura del telaietto anteriore nella zona plexiglass/GPS della nostra Africa Twin.

Probabilmente il peso del navigatore (Garmin Montana) e relativa staffa, unito alle vibrazioni dei fondi affrontati in centinaia di chilometri di sterrati ad alta velocità, ha generato sollecitazioni molto elevate in grado di far cedere le saldature alla base delle staffe che sorreggono il plexiglass.

La scelta era tra un reclamo in garanzia dall’esito improbabile, l’acquisto di un ricambio di uguale fattura e qualità e la riparazione artigianale del pezzo: abbiamo scelto quest’ultima via anche nella ricerca di un irrobustimento della zona interessata, temendo che un telaietto nuovo avrebbe fatto una identica fine al prossimo raid.

Il telaietto anteriore è un pezzo unico piuttosto complesso, essendo composto da diversi componenti saldati tra loro, lo smontaggio comporta la rimozione di tutte le plastiche anteriori, del faro, della strumentazione e lo sfilamento di parte dell’impianto elettrico: forse non sarebbe stata una cattiva idea a livello progettuale quella di prevedere due pezzi imbullonati tra loro.

Trattandosi di normale acciaio al carbonio la saldabilità è piuttosto buona, con l’aiuto di un amico che ha effettuato una saldatura al TIG ho quindi ripristinato il pezzo nella speranza che un cordone di saldatura più abbondante garantisca una maggiore robustezza del componente.

Di seguito alcune foto

 

telaietto - subframe

 

telaietto - subframe

 

Riduzione pedaggio e Telepass

Si è discusso molto negli ultimi giorni riguardo a questa iniziativa: la “crociata” della rivista Motociclismo partita con una petizione, che avrebbe mirato a portare ad una riduzione dei pedaggi autostradali per le moto introducendo una tariffa dedicata è sfociata invece in uno sconto dedicato agli abbonati telepass (a questo link le condizioni per averlo).

Non discutiamo se quanto sopra sia una vittoria o una sconfitta: è pur sempre qualcosa che si è mosso rispetto al passato anche se onestamente alcuni punti dell’accordo suscitano più di un dubbio sull’effettiva volontà delle concessionarie di ridurre i pedaggi in maniera definitiva.

Lascia perplessi ad esempio il fatto che il Ministero dei Trasporti si impegni a restituire alle concessionarie il mancato introito dovuto allo sconto di cui sopra: dato che uno più uno fa sempre due, la differenza verrà coperta con i soldi delle nostre tasse e quindi il totale a nostro avviso non cambia.

Altro punto non chiaro è quello per cui per avere lo sconto occorra un telepass dedicato alla moto, e ad una sola moto: se il problema sembra essere il riconoscimento della categoria di veicolo non si comprende per quale motivo ad esempio non si possano associare due targhe di motocicli.

Inoltre l’obbligo di sottoscrivere un abbonamento Telepass, pagando quindi 12 mesi, suona come un balzello per tutti quei motciclisti “stagionali” che attivano l’assicurazione delle loro moto solo per pochi mesi l’anno, oltre a risultare complicato se non impossibile per i motociclisti con targa estera in viaggio in Italia.

Infine ricordiamo che i primi rimborsi arriveranno presumibilmente con la “bolletta” di novembre, in quanto per i primi mesi i pedaggi verranno addebitati comunque a prezzo pieno, per poi scalare l’importo dello sconto successivamente.

Immaginando in buona fede che quanto sopra sia legato alla prima sperimentazione, per poi perfezionare il sistema ed avere finalmente una tariffa dedicata alle moto come accade in quasi tutti i Paesi in cui le autostrade sono a pagamento (la vicina Francia ad esempio) abbiamo deciso di aderire, ovviamente per poi fare i dovuti conti e capire se il gioco vale la candela oppure no.

Continuate a seguirci!

 

 

Genova – Dakar: il video completo è online!

Finalmente online il video del nostro straordinario viaggio da Genova a Dakar

Mettetevi comodi e gustatevi 25 minuti di straordinarie immagini filmate su percorsi on e off-road tra Marocco, Mauritania e Senegal.

Cliccate questo link o semplicemente premete play nella preview qui sotto!

 

Genova-Dakar il trailer del video

ecco un breve video di anteprima del nostro viaggio a Dakar!

 

Dakar, traguardo raggiunto!

La sera dello scorso 4 maggio, al tramonto, abbiamo raggiunto le sponde del mitico Lac Rose in Senegal che rappresenta il leggendario traguardo della storica Paris-Dakar degli anni d’oro, e oggi quello della meno blasonata Africa Eco Race.

L’avventura aveva avuto inizio il 22 aprile a Genova dove ci siamo imbarcati su un traghetto per Tangeri, e si è conclusa dopo oltre 4’500 km su strade e piste del West Africa: nelle variegate tappe di questo viaggio abbiamo percorso fangose strade di montagna, piste desertiche sia sabbiose che rocciose, lunghi tratti di asfalto spesso spazzati dal vento e perfino alcuni tratti nelle vicinanze del mare, che talvolta diventavano insidiosi per la poco visibile presenza di un sottile strato di fango.

Presto vi racconteremo questo viaggio nel dettaglio, per ora vi anticipiamo qualche immagine in anteprima, come sempre potete rivivere le tappe del viaggio su youposition a questo link.

 

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in nave alla partenza

 

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sulla N13 vicino a Ifrane

 

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ancora sulla N13 verso Errachidia

 

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nell’Erg Chebbi

 

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sulla R102 verso Guelmim