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Accorgimenti per i viaggi invernali

Data la crescente popolarità dei raduni invernali, ci sentiamo di elencare qualche consiglio basato sulla nostra esperienza per chi volesse affrontare viaggi a medio-lungo raggio nella stagione fredda. Per affrontare giornate intere in sella con temperature vicine allo zero

Per quanto sia una sensazione davvero unica andare in moto tra panorami innevati, ci raccomandiamo di non sottovalutare mai le insidie delle basse temperature: i consigli sono di coprirsi con abbigliamento adeguato (possibilmente riscaldato con resistenze elettriche), dotare la moto di piccoli deflettori per deviare il più possibile aria ed eventuale pioggia/neve dal corpo e soprattutto fare un breve giro di prova per moto e abbigliamento prima di partire per verificare la bontà delle scelte fatte (es. presenza di “spifferi” o eccessivo impaccio in sella, solidità delle modifiche). Durante la guida non sottovalutate la sensazione di freddo e non attendete troppo prima di fermarvi per una sosta in un bar: più il freddo penetra, più tempo occorre per riprendersi ed avere una sensazione di benessere.

Prima di pianificare e affrontare un raduno al Nord, meglio magari fare un test di se stessi e del proprio equipaggiamento scegliendo una meta più vicina a casa e raggiungibile in giornata: è utile capire se si è predisposti a questo tipo di situazione e allo stesso tempo come detto sopra per capire se le proprie scelte in fatto di abbigliamento e accessori sono state azzeccate.

La nostra opinione è che l’uso di abbigliamento riscaldato sia imprescindibile per questo tipo di viaggi, Klan è la azienda leader del settore ma si stanno diffondendo anche prodotti di altri marchi. Sui prodotti a batteria siamo un poco scettici poiché non possono coprire più di qualche ora di funzionamento, per cui preferiamo il collegamento diretto alla 12v.

Vediamo ora “dalla testa ai piedi” alcune raccomandazioni

Testa

Un accessorio molto utile in particolare per gli eventi in Nord Europa è la visiera riscaldabile, questo optional molto diffuso nei caschi da motoslitta (non omologati per moto) è davvero raro nei caschi tradizionali. La soluzione è aggiungere artigianalmente una resistenza a filo o a nastro da collegare a una batteria o alla 12v della moto: occorre ovviamente un minimo di manualità e mai come in questo caso un test prolungato per verificare che il tutto funzioni a modo senza il pericolo di surriscaldamenti o altro, proteggere il tutto con un fusibile dedicato è una regola da rispettare assolutamente. Un plexiglass più alto aiuta sicuramente a togliere aria da casco, busto e spalle, ma occhio a non esagerare con l’altezza per non limitare la visuale, lo sporco renderà opaco in pochi minuti lo schermo.

Utili anche i sottocasco che prevedono un bavero in windstopper che va a coprire il colletto della giacca come questo modello Tucano (link).

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Busto e braccia

Sulla pelle meglio avere una maglia aderente in tessuto tecnico per mantenere il calore, ne esistono sia da sci che da moto (sono prodotti molto simili) e sono ultrasottili. Sopra di essa uno strato intermedio di pile sottile o simile e poi la maglia o il gilet riscaldato (meglio la prima, che scalda anche le braccia).

Anche la lana sarebbe un ottimo alleato contro il freddo, ma occhio agli spessori per non ritrovarsi “imbustati” con possibilità di movimento limitate.

Una giacca tecnica tre strati invernale completa il pacchetto, meglio se dotata di una zip per renderla solidale ai pantaloni: questa zona infatti è uno dei punti deboli per quanto riguarda la penetrazione del freddo.

Una cerata da sovrapporre al tutto infine è un’ottimo alleato per limitare l’esposizione all’aria ed in caso di precipitazioni.

 

Mani

I guanti invernali esistono in un ampio range di modelli: provateli di persona prima di acquistarli per assicurarvi che non limitino troppo i movimenti della mano e non riducano eccessivamente la sensibilità. In caso usiate manopole riscaldate poi occorre verificare che l’imbottitura del palmo sia di spessore ridotto e che non vi siano lamine che possano riflettere il calore. Consigliamo sempre di avere con voi almeno due paia di guanti nel malaugurato caso che vi si inzuppino.

La zona del polsino è anch’essa critica: nel caso di guanti “lunghi” assicuratevi che il diametro sia sufficiente a coprire la manica della vostra giacca, in caso di guanti “corti” il rischio di infiltrazioni d’aria in marcia è elevato.

Esistono anche modelli di guanti riscaldati, attenzione a non sovraccaricare l’impianto elettrico della moto e a far passare i cablaggi in maniera “comoda” all’interno delle maniche. Inoltre in questo caso averne un paio di scorta è dispendioso, e se come scorta ne portate un paio tradizionale vi ritroverete senza riscaldamento.

Le manopole riscaldate sono un optional abbastanza comune sulle moto odierne, esistono comunque prodotti aftermarket universali che si possono adattare praticamente a qualsiasi modello, come le famose Oxford. Meno diffusi i coprimanopole, noi ne abbiamo un modello fuori produzione della Klan.

Si veda anche il paragrafo sotto dedicato a paramani e moffole

 

Gambe

A contatto con la pelle consigliamo una calzamaglia tecnica, di tipo sottile. Esistono poi sottopantaloni riscaldati, sia a batteria che a 12V, che permettono di mantenere il confort in sella. Pantaloni tecnici a tre strati completano il pacchetto, possibilmente agganciabili tramite zip alla giacca, e con salopette in maniera da proteggere al meglio la zona lombare. In caso di precipitazioni sempre meglio indossare anche la cerata sopra, per prevenire infiltrazioni di acqua ed evitare l’inzuppamento.

Di recente introduzione anche le selle riscaldate, che non abbiamo mai avuto il piacere di provare. Esistono sia aftermarket (es. Touratech) che originali per alcuni modelli BMW e Triumph.

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Piedi

La posizione periferica dei piedi, unita al fatto che essi sono esposti all’aria e spesso anche all’acqua sollevata dalla ruota anteriore, li rende particolarmente vulnerabili al freddo.

Lo spazio all’interno dello stivale non è illimitato, per cui non bisogna esagerare con gli spessori. Le calze tecniche da sci sono di solito un buon compromesso tra calore e spessore, magari abbinate a delle calze riscaldate.

Esistono dei ramponcini dal costo di pochi € che possono rivelarsi molto utili in caso di fondi ghiacciati, dove risulta insidioso anche mettere un piede a terra una volta fermi. L’alternativa è chiodare anche gli stivali, ma si potrebbe compromettere l’impermeabilità della suola se essa non è sufficientemente spessa.

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La moto

Per quanto riguarda la moto ci sono diversi accorgimenti che possono migliorare non poco il confort di marcia

Deflettori

Esistono piccoli deflettori venduti come accessorio originale su alcune moto, ma normalmente hanno un costo non trascurabile ed una superficie limitata: il nostro consiglio per i viaggi invernali è quello di autocostruirsi dei deflettori artigianali per deviare quanto più possibile il flusso d’aria da busto, gambe e piedi.

Se la moto è equipaggiata con tubolari di protezione il fissaggio risulta piuttosto semplice e può essere fatto con semplici fascette da elettricista; per la fabbricazione ci sono materiali piuttosto economici nei magazzini di fai da te (es. link)

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Paramani e moffole

Le enduro stradali sono spesso dotate già di serie di paramani: per un viaggio al freddo essi sono indispensabili ma allo stesso tempo insufficienti. Con lo stesso materiale dei deflettori di cui sopra si possono creare delle estensioni per rendere i paramani più protettivi sia nella parte superiore che in quella inferiore, spesso sottovalutata.

L’uso di moffole, che oggi esistono anche in versione riscaldata,  rende particolarmente confortevole il viaggio dal punto di vista del calore, ma allo stesso tempo limita non poco la libertà di movimento in particolare nelle manovre da fermi, ed in marcia rende molto meno immediato togliere e rimettere le mani sul manubrio. Vi consigliamo di fare un test facendovene prestare un paio prima di acquistarle: non a tutti vanno a genio.

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Pneumatici catene e chiodi

Negli ultimi anni si stanno diffondendo i pneumatici invernali, adatti a temperature basse e strade bagnate: sappiate che comunque risulteranno insufficienti in caso di strada innevata. Una soluzione temporanea che consente di percorrere non più di qualche chilometro a bassa velocità è quella di autocostruire delle catene da neve artigianali (occhio agli ingombri con il parafango anteriore), più affidabili sono quelle prodotte dalla tedesca Wunderlich (link) dal costo però piuttosto salato.

La soluzione ultima per condizioni estreme di viaggio sono i chiodi Bestgrip: una volta montati consentono la guida su asfalto pulito e risultano molto efficaci su fondi innevati e perfino ghiacciati, su cui è normalmente impensabile riuscire a stare in piedi in sella a una motoclcletta. Le controindicazioni sono la difficoltà di montaggio (vanno avvitati uno ad uno e sono almeno un centinaio per ruota) ed il fatto che in alcuni paesi come la Germania ne è proibito l’uso.

Ovviamente una volta rimossi la gomma rimane costellata di fori, ma noi abbiamo continuato ad utilizzarla senza particolari problemi. I chiodi rimossi invece -seppure integri- hanno le scanalature incrostate di ossido e sporcizia, per cui l’inserimento dell’apposito attrezzo è ben più difficoltoso.

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Assorbimento elettrico

Nel caso usiate abbigliamento riscaldato e altri accessori, accertatevi che il cablaggio sia dimensionato correttamente e che a pieno carico non si superi la corrente che può produrre l’alternatore: un test può essere quello di verificare il voltaggio della batteria a motore acceso e con tutti gli accessori a pieno carico.

Una buona regola è non sovraccaricare i vari cablaggi: meglio dividere il carico su diverse linee, cosa che può venire utile anche in caso di guasti. Ad esempio il cablaggio con cui alimentiamo le prese USB della borsa serbatoio è compatibile anche con gli accessori Klan, in caso di guasto alla linea principale abbiamo così previsto di poter usare in emergenza questo spinotto per poter comunque rimanere al caldo.

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